Sei multitasking?

[vc_row][vc_column width=”1/6″][/vc_column][vc_column width=”2/3″][vc_single_image image=”15653″ img_size=”full” alignment=”center”][vc_column_text]Oggi, fare più cose contemporaneamente ci dà l’illusione di non perdere tempo e ci fa sentire produttivi al massimo. L’atteggiamento è quello di riempire ogni attimo della nostra vita per l’ansia di essere produttivi, ma questo non è insito nella natura dell’uomo, l’essere umano misura il mondo a passi e non si può, proprio non si può fare due passi alla volta.

Nell ‘arco della mia vita lavorativa, mi è capitato di fare diversi colloqui di lavoro, sia perché volevo cambiare tipologia di lavoro, sia per crescere professionalmente e ogni volta mi veniva richiesta la “qualità” del multitasking.

Nelle selezioni scritte e orali c’era sempre la richiesta di un profilo con attitudine multitasking.

Se non avevi questo requisito eri penalizzato o addirittura scartato.

All’inizio della mia carriera professionale questa parola non sapevo neanche che cosa fosse, poi per sopravvivere nel modo del lavoro ho dovuto impararmela bene per essere multitasking.

Oggi questa attitudine, molto ricorrente nel mondo del lavoro e non solo, è diventata per molte persone un abitudine, al punto di non rendersi nemmeno più conto che si stanno facendo più cose assieme. Ma il prezzo da pagare è alto, la qualità della vita ne risente parecchio e anche in modi subdoli.

Forse ti sembrerà esagerato, in fondo rispondere al telefono intanto che completi un documento al pc e annoti un appuntamento sull’agenda, che male c’è?

Se ti succedesse solo una volta o due alla settimana non ci sarebbe nessun problema, ma purtroppo accade più e più volte al giorno, ed è questo che crea danni.

La tendenza a fare troppe cose contemporaneamente durante l’arco della giornata, porta il nostro cervello a volerne farne delle altre, in un vortice di iperattività, questo genera ansia, stanchezza e stress.

Alcuni recenti studi di neuroscienze ci mettono in guardia su questo modello di comportamento estremamente nocivo per la nostra salute.

Daniel J. Levitin, neuroscienziato, direttore dell’ Università McGill di Montreal, asserisce che fare molte attività contemporaneamente, comporta un esaurimento delle funzioni celebrali, rendendoci meno efficienti.

Cosa si scatena quindi dentro di noi?

Aumenta l’adrenalina che va a stimolare eccessivamente il sistema nervoso, generando confusione mentale e stanchezza, aumenta il cortisolo, che è l’ormone per eccellenza dello stress, e infine facilita la produzione di dopamina, l’ormone che ci fa sentire euforici.

Secondo Leventin, chiedere al nostro sistema nervoso di spostare l’attenzione da un’attività all’altra costringe una parte importante del nostro cervello (la corteccia prefrontale e il corpo striato) ad un superlavoro ed a bruciare le stesse risorse che permettono a queste strutture di rimanere concentrate su un compito.

Ogni volta che facciamo diverse cose simultaneamente, il nostro cervello si sovraccarica, offrendo prestazioni peggiori rispetto a quando siamo concentrati su una cosa alla volta. In questo modo si perdono di vista le priorità e si fa confusione su quali siano quelle più importanti. Le attività e le decisioni meno importanti vengono messe allo stesso livello di quelle più importanti e non ce ne rendiamo conto.

Un esempio?

A lavoro possiamo scrivere una email importante e nel frattempo rispondere al telefono dell’ufficio o inviare un messaggio con lo smartphone.

Quando siamo a casa, invece di rilassarci, iniziamo contemporaneamente a riordinare, cucinare, inviare un messaggio su whats’up, guardare i post su facebook e seguire il figlio mentre gioca.

Il risultato?

Stress, stanchezza, confusione. Lo stress si può anche manifestare con, mal di testa, gastriti, coliti, etc e la stanchezza attraverso un notevole calo di energie, senso di spossatezza, calo del desiderio sessuale e un generico senso di smarrimento o scarsa motivazione.

Quali sono le soluzioni più pratiche ed efficaci?

Fortunatamente ci sono strategie molto efficaci per sradicare questa pessima abitudine e recuperare un’ottima capacità di concentrazione.

La prima cosa da fare è smettere di fare più cose assieme e iniziare a farne una alla volta. Ti sembrerà un consiglio banale ma non è così, per molte persone il multitask è così radicato che non riescono nemmeno volendo a concentrarsi su un solo elemento alla volta. Gli sembra di perdere tempo e vanno in uno stato di ansietà.
Non basta nemmeno dimostrare loro, orologio alla mano, che se fanno una cosa per volta, finiscono prima (e meglio) qualsiasi lavoro assegnato.
In questi casi ci sono delle tecniche specifiche per abbassare l’aspettativa e lo stress correlato all’ansietà, le più efficaci sono quelle corporee, ma ce ne sono delle altre altrettanto valide basate sulla respirazione o su altri rapidi esercizi, che puoi trovare nella guida gratuita Stress Remedy.

Inoltre, un consiglio che di solito offro ai miei clienti durante le sessioni individuali, e che riguarda una parte portante di tutto il metodo Stress Remedy, è quello di iniziare a rallentare, assegnando alle attività una priorità, dalla più importante a quella meno, valutando oggettivamente l’importanza e la reale urgenza (perché spesso ce la raccontiamo).

Molte persone confondono “urgente” con “importante” e molte altre persone fanno fatica a creare una reale scala di importanza tra le varie questioni perché non le valutano nel complesso ma solo in maniera frammentaria. Quando si recupera l’abilità di vedere con chiarezza la differenza diventa molto più facile non solo organizzare la propria agenda ma anche affrontare le cose mano a mano che si presentano senza cadere nel “baratro” del multitasking.

Un altro passo importantissimo è quello di prendersi delle pause, anche piccole per se stessi, dove ci si rilassa e si prende contatto con le proprie sensazioni corporee.

La domanda che ci si deve porre durante queste pause è, come mi sento fisicamente ed emotivamente se faccio questa attività e quell’altra contemporaneamente? O se svolgo solo questa attività e tralascio per ora l’altra?

Sempre sulla guida gratuita Stress Remedy trovi dei consigli molto pratici ed applicabili su come ottimizzare le pause.

E’ un ottimo esercizio, sia per il corpo che per la psiche, parola di StressRemedy!

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi